lunedì 27 novembre 2006

Capitolo 1 paragrafo 4 – la forma di governo –

A qualcuno di voi sara’ capitato, saltuariamente, di osservare come il governo del nostro paese sia poco rappresentativo dei suoi cittadini. Io ultimamente mi sento rappresentato come un piccione al congresso dei cacciatori. Noi chiamiamo il nostro tipo di governo “democrazia” che e’ una parola che deriva dal greco e significa “governo del popolo”. In realtà non e’ una democrazia in quanto il popolo non governa, infatti io non sono mai stato chiamato a votare una legge come accadeva ai cittadini di Atene. La nostra e’ una democrazia “rappresentativa” dove cioè il popolo viene rappresentato da delle persone elette. Esistono anche la “oligarchia” che e’ il governo di pochi e la plutocrazia che e’ “il governo dei ricchi”. Ora io maliziosamente, mi sono fatto l’idea, di certo bislacca ed errata, che la nostra democrazia, nel momento in cui il popolo delega agli eletti i poteri decisionali, si trasformi in realtà in uno dei due o in entrambi i tipi di governo che ho descritto successivamente. Ecco di seguito la mia tesi, che presento solo come gioco intellettuale e che certamente e’ priva di ogni senso logico e di verosimiglianza.
Comincerei con la scelta dei candidati a rappresentare il popolo, che nel caso della democrazia dovrebbero essere scelti dal popolo stesso, ma ecco la prima cosa curiosa; i candidati vengono scelti dai funzionari di partito, che non sono persone elette dal popolo, inoltre: grazie alla nuova legge elettorale (non volevano cambiarla nei primi 100gg, di sicuro lo faranno), si sceglie il candidato che sara’ eletto e non come prima una lista di persone tra le quali il cittadino poteva comunque scegliere. Veniamo poi alle elezioni, i candidati (scelti dai partiti) hanno visibilità mediatica in funzione della forza del partito che li presenta, non tutti uguale come sarebbe logico. Quindi si ha che il partito, non il popolo, che gia’ ha acquisito potere ha molte armi in piu’ degli altri per poterlo mantenere e persino aumentare. A parte poi la visibilita’ istituzionale e’ inoltre necessaria una grande quantità di denaro per il candidato per poter pagare le spese della propaganda elettorale. Ci sono persino delle tabelle che dicono quanto bisogna spendere per accedere alle varie cariche, da amministratore locale a deputato. Può quindi un cittadino normale, che non ha mezzi finanziari presentarsi alle elezioni? No se non e’ appoggiato da qualcuno che ha i soldi. Ma se così e’ non e’ che poi una volta eletto chi gli ha prestato i soldi vorra’ qualcosa in contrario? Inoltre non c’e’ alcuna possibilta’ per un cittadino che volesse presentarsi alle elezioni di farlo se non appartiene ad un partito. Detta così sembrerebbe che i partiti siano plenipotenziali e che abbiano saldamente in mano il potere, che non provenendogli dal popolo ma da loro stessi possono permettersi di farne quello che gli pare. In realtà i partiti, per sostenersi, sono costretti; da una parte a dissanguare lo stato per piazzare i propri rappresentanti in ogni posto a costo di inventarselo, oppure (o meglio, e anche) a chiedere soldi in giro. Una enorme quantità di soldi, viene utilizzata dai partiti per creare il consenso e superare i partiti concorrenti. I soldi affluiscono in maniera lecita ed illecita, al fine di predisporre il nuovo governo a favore degli interessi di chi elargisce. Chi da i soldi di solito e’ chi li ha, quindi diciamo così “i ricchi”, che possono essere persone, ma piu’ spesso aziende, banche o anche altre nazioni. I partiti quindi desiderando perpetuare il proprio potere in realtà lo hanno delegato a chi li finanzia. Ecco come, a mio avviso, può talvolta accadere di avere l’impressione (certamente errata), che i nostri rappresentanti non facciano l’interesse nostro ma quello di qualcun altro. A parte il caso dell’Italia, mi pare del tutto evidente che la “democrazia” o vero il governo del popolo non esiste da nessuna parte e a guardare bene non e’ mai esistita se non ad Atene prima dell’arrivo di Alessandro Magno. Questo non vuole dire però che non c’e’ soluzione ma solo che bisogna trovarla. Studiando la storia si nota come le giovani “democrazie” siano spesso aiutate da una o più generazioni nelle quali predomina il senso dell’onore e della giustizia, nella quale la maggioranza dei rappresentanti si sente a servizio della comunità. Spesso col passare del tempo la “democrazia” si corrompe fino a diventare una dittatura.
Secondo me aiuta incazzarsi e farlo vedere, infatti il popolo icazzato fa paura.

http://it.wikipedia.org/wiki/Democrazia

venerdì 24 novembre 2006

Capitolo 1 paragrafo 3 - Il vil denaro -

Capitolo I Paragrafo 3
Cos’e’ la ricchezza? Cosa sono la moneta ed il denaro? Mi accorgo parlando con gli economisti che: come spesso accade a chi studia approfonditamente una materia, loro danno per scontati alcuni concetti che non lo sono affatto; gli stessi concetti li diamo per scontati anche noi, ma noi almeno abbiamo la scusa di non capire nulla di economia. Fatta questa piccola tirata di orecchie vengo al punto. I soldi vennero inventati per facilitare gli scambi; se io produco sedie, tu produci auto, e lui produce pere scambiarci la merce non e’ facile, quindi ci seve un unita’ comune per la quale suddividere il bene che produciamo (il denaro) per poterci scambiare i beni che abbiamo prodotto. Andando indietro con la storia della moneta ci sono molte cose che andrebbero chiarite, ma questo e’ un argomento che affrontero’ in seguito. Basti dire che per un lunghissimo periodo, le monete erano fatte d’oro o d’argento, su ogni moneta c’era scritto quanto pesava, e poiche’ questi metalli avevano un valore intrinseco la moneta traeva la propria legittimita’ dalla quantita’ di metallo che era presente nella moneta stessa. Chi si prendeva la responsabilita’ di conirare la moneta era il “signore” che; prendeva il metallo lo fondeva, lo metteva in degli stampi si assicurava che pesasse il tot che c’era scritto sopra e poi la distribuiva. Per ripagarsi delle spese, il “signore”, in realta’ non scriveva il vero peso sulle monete, ma un po’ di piu’ cosi’ lui si teneva un po’ di oro. Naturalmente il “signore” si teneva abbastanza da ripagarsi delle spese, della responsabilita’ e qualcosa di piu’. La differenza tra il valore nominale del pezzo di metallo ed il suo valore intrinseco dato dal peso (inferiore a quello nominale) si chiamava “signoraggio”. In un prossimo post parlero’ di dove prende la propria legittimita’ il denaro che circola adesso e se esiste ancora il signoraggio. Adesso voglio mettere in luce alcune incongruenze del sistema monetario in genere. Se il valore e’ dato dalla produzione di beni, e l’oro e’ solo un modo per rappresentare il valore di essi, perche’ chi trovava l’oro diventava ricco e chi lavorava la terra era sempre povero? Dice ma l’oro ha un valore intrinseco, in ralta’ non e’ vero, perche’ soprattutto nell’antichita’ l’oro era usato principalmente per fare monili e gioielli, non aveva l’utlita’ del bronzo o del ferro, men che meno delle pere e del grano. Quindi il valore dell’oro non era intrinseco ma era comunque un valore convenzionale, quindi un valore che noi gli attribuiamo, non in base al bisogno di oro che abbiamo, ma in base ad una scelta condivisa dalle persone. In Cina, al tempo di Marco Polo le monete non erano d’oro, ma erano stampate su fogli gi gelso, cosi’ mentre le citta’ marinare italiane si facevano la guerra per fregarsi l’oro e l’argento qualcuno aveva gia’ trovato una soluzione al problema. Ma se il valore lo possiedono i beni, come mai per produrre i beni abbiamo bisogno di chiedere i soldi in prestito? Se i primitivi avessero pensato di non poter produrre per mancanza di soldi (che non esistevano), come avrebbero fatto a sopravvivere? Perche’ l’Italia deve chiedere i soldi in prestito per produrre ricchezza, quando in realta’ la produzione di ricchezza e’ un valore essa stessa?

Merce, valore, lavoro
http://www.filosofia.unina.it/tortora/sdf/Sesto/VI.10.html
Moneta
http://it.geocities.com/pietro_valocchi/numismatica/
Informazioni varie sulla moneta
http://it.wikipedia.org/wiki/Moneta
Fumetto esplicativo del funzionamento del signoraggio oggi
http://www.signoraggio.com/isola/bankenstein_1di9.html

mercoledì 22 novembre 2006

Capitolo 1 paragrafo 2 - Il Lavoro -

Secondo la fisica il Lavoro si ottiene “bruciando” energia, questo e’ vero nelle teorie fisiche, per le automobili e per le persone. Per ottenere della carne, l’uomo primitivo, se ne doveva andare a caccia, trovare la preda, cacciarla; poi doveva tornare a casa, pulirla cuocerla e mangiarla. Tutto questo richiedeva fatica cioe’ lavoro, cioe’ utilizzo di energia. Col passare del tempo, la tecnologia e’ avanzata e l’uomo ha sempre meno utilizzato la propria energia per procurarsi il cibo, per esempio: inizialmente arava il terreno con le proprie forze, poi con i buoi e un solo uomo con un bue poteva fare il lavoro di 10, poi con il trattore e un solo uomo con un trattore poteva fare il lavoro di 100 e la fatica di 1/100. Non c’e’ niente da fare per creare il cibo (che contiene l’energia che noi utilizziamo per vivere) e’ necessario l’utilizzo di energia, che sia dei muscoli nostri o degli animali, che sia minerale o elettromagnetica. Non solo per mangiare si spendono energie, ma anche per costruire case, per fare i computer, per andare nello spazio ecc. Insomma tutte le attivita’ umane “bruciano” energia, e grazie al progresso le “macchine” fanno il grosso della fatica, mentre le persone sempre piu’ stanno sedute di fronte ad un monitor, ma fanno da sole il lavoro di 100, 1000 o 100.000 primitivi.
Ogni anno il progresso permette ad ogni persona di produrre di piu’. Per dire un esempio che conosco: un architetto solo fino a 10 anni fa’; doveva ridisegnare piu’ volte lo stesso disegno per poterlo dare al comune, al cliente ed all’impresa di costruzione, in piu’ ogni piccolo cambiamento risultava un gran lavoro, perche’ a volte bisognava rifare tutti e quattro i disegni da capo. Adesso i cambiamenti necessitano pochi secondi e le copie del disegno si fanno in un paio di minuti, mentre prima ci volevano giorni. Questo ha permesso agli architetti di migliorare la qualita’ dei disegni, e di produrre molto di piu’. Diciamo con un rapporto di 1 a 5 almeno, questo negli ultimi 10 anni; e lo stesso vale per quasi tutti i lavori, un po’ piu’ o un po’ meno.
Ma allora, perche’ gli architetti, i grafici, gli operai in fabbrica, i dipendenti negli uffici, che producono 5 volte di piu’ non guadagnano 5 volte di piu’? Come mai anzi guadagnano meno? (al netto dell’inflazione). Come mai mio padre con lo stipendio di professore ci manteneva la famiglia e oggi un professore non puo’ permettersi nemmeno di pagarsi la casa e la macchina? Gatta ci cova.
In altre parole la capacita’ di produzione di una persona, grazie all’uso dell’energia fossile o solare, e’ moltiplicata; quindi ogni persona produce, diciamo per dire poco 100 volte quello che produceva un uomo primitivo, pero’ l’uomo primitivo ci campava mentre quello contemporaneo ha bisogno di indebitarsi per arrivare alla fine del mese.
Ma poiche’ l’uomo contemporaneo indubitabilmente produce qualcosa, e quel qualcosa gli economisti lo chiamano ricchezza, e’ indubbio che se questa ricchezza non va a chi la produce va a qualcun altro. Dove va? A chi va? Quanti anni-uomo sono necessari per costruire una bomba atomica? Come mai alcune persone hanno patrimoni piu’ ingenti dei PIL di stati come l’Italia e ci sono persone che non hanno da mangiare? Forse queste persone riescono a produrre da sole questa ricchezza facendo il lavoro di milioni di persone da soli? Perche’ ci sono genitori che vedono morire di fame le loro creature, mentre con i soli rifiuti di NY ci si potrebbe sfamare una citta’ del terzo mondo?

Il concetto di Lavoro in Fisica
http://it.wikipedia.org/wiki/Lavoro_%28fisica%29
Il concetto di Lavoro in Economia
http://it.wikipedia.org/wiki/Lavoro_%28economia%29
Un accenno su dove va la ricchezza in piu’ che produciamo
http://www.signoraggio.com/signoraggio_fumettoisoladeinaufraghi.html
Libro: sulla fisica e sull’economia, molto, molto interessante
“Storia dell’Abbondanza” di Luigi Sertorio

martedì 21 novembre 2006

Capitolo 1 paragrafo 1 - com'e' cominciata -

Quattro nozioni di geografia astronomica (ripassino):
Secondo la teoria attualmente piu’ in voga (ma sempre piu’ contestata), l’universo nasce da una grande esplosione. Ovvero tutta la materia e l’energia (ha senso distinguerle?), una volta erano concentrate in un unico posto; poi improvvisamente questa palla piccola e densissima decide di esplodere, il famoso Big Bang, e comincia la storia dell’universo.
L’ho presa alla lontana lo so ma e’ utile per capire perche’ ci sono troppi incarti nei prodotti al supermercato (lo so avevo promesso di essere rigoroso, mi riprendo subito).
La materia ha cominciato ad espandersi e poi a raggrumarsi, sino a formare i pianeti e le stelle. C’e’ una teoria molto in voga(il secondo principio della termodinamica), che preso un po’ di peso dice che: finche’ ci sara’ differenza di quantita’ di energia nell’universo questo continuera’ a muoversi; quando tutte le cose avranno la stessa quantita’ di energia tutto si fermera’. Per capirci, l’idea semplificata e’ questa: se io ho un pezzo di ferro caldo e lo metto vicino ad uno freddo, il calore passa da quello caldo a quello freddo, finche’ entrambi non saranno tiepidi; siccome il calore si muove solo da una cosa calda ad una cosa fredda e quando tutto e’ tiepido non si muove piu’, quando tutto sara’ tiepido nulla si muovera’ piu’.
Per capirci: nell’universo, per quanto grande, esiste una finita quantita’ di energia, che secondo alcuni scienziati, finira’. Essendo la terra una porzione trascurabile dell’universo, possiamo immaginare che essa a sua volta abbia a disposizione una quantita’ minima di energia a disposizione comprese; quella presente sul pianeta e quella irradiata dal Sole. Una quantita’ trascurabile, se consideriamo l’universo una quantita’ decente se consideriamo quanta energia necessita la vita sul nostro pianeta.
A dire che sulla terra abbiamo una limitata quantita’ di energia destinata ad esaurirsi, ci sono arrivato da lontano, ma mi serve per poter riprendere l’argomento in seguito e a metterlo nella sua giusta prospettiva.
Dice ma a noi che ce ne importa? Mica finisce domani. Dipende.
Tu metti la benzina nella tua auto? Ti sei chiesto quanto petrolio c’e’ sulla terra? Quanto a lungo potrebbe durare quello che c’e’ se continuiamo ad usarlo a questi ritmi? Sembrerebbe che gli scienziati piu’ ottimisti dopo approfonditi studi abbiano scoperto che nell’arco della tua vita potrai sapere che succedera’ quando il petrolio sara’ finito (diavolo mi ero appena comprato il motorino nuovo). Sappiamo che il gas naturale che usiamo per cucinare, per il riscaldamento, per produrre energia ecc, e’ legato al petrolio e allora perche’ il governo italiano vuole stanziare molti milioni di euro per fare dei rigasifigatori che tra progettazione e costruzione saranno pronti poco prima che il gas sia finito, o troppo costoso per essere conveniente?

Queste non sono le mie fonti o almeno le uniche ma ecco alcuni Link utili:
Come si Forma il Petrolio
http://www.linguaggioglobale.com/terra/txt/55.htm
Interessante leggere la sezione “studi sulle riserve di petrolio”
http://it.wikipedia.org/wiki/Petrolio
secondo principio della termodinamica
http://it.wikipedia.org/wiki/Secondo_principio_della_termodinamica
inizio della storia dell’universo il big Bang
http://it.wikipedia.org/wiki/Big_bang
troppe buste al supermercato
http://ritorno-alla-natura.blog.kataweb.it/ritorno_alla_natura/2006/10/un_empire_sate_.html
Cliccate sul link –a tutto gas- per vedere la trasmissione
http://www.raiclicktv.it/raiclickpc/secure/folder.srv?id=2100

lunedì 20 novembre 2006

Primo Post Introduzione

Post 1 introduzione:
Mi scuso se in questo primo post saro’ poco concentrato sul punto logico da seguire, in seguito saro’ molto piu’ rigoroso, anche nella forma, pero’ essendo questa una introduzione, mi permetto di divagare un po’.
In questo blog, tentero’ di dare una forma compiuta a tutte le nozioni che ho acquisito negli anni recenti, assieme alle considerazioni che ne sono scaturite.
Devo dire che in questi ultimi anni, e’ drasticamente aumentata la mia consapevolezza sul mondo polico-economico; le ragioni sono svariate, ma ho letto molto, ho ricercato molto, ho avuto molte esperienze personali importanti.
Quindi comincero’ dal principio, cioe’ dalla fisica dell’universo.
Devo anche subito dire che ogni cosa che scrivo, pur essendo frutto di studi e spesso di studi di altri, non va presa per oro colato, al contrario. La fisica di oggi e’ molto diversa da quella di solo cento anni or sono, molte certezze si sono rivelate degli errori, molte teorie considerate assurde hanno portato a sviluppi incredibili. Tutt’oggi per spiegare la realta’ usiamo due teorie che sono incompatibili: la teoria quantistica e la teoria ondulatoria; una esclude l’altra eppure per spiegare alcune cose si utilizza l’una, per spiegarne altre si utilizza l’altra. Quindi pur essendo certi che qualcosa di sbagliato c’e’, seriamente continuiamo a fare finta di nulla.
Qualcuno potrebbe chiedersi, ma questo qui che titolo ha per dire quello che dice? Nessuno: a fisica mi ci volevo iscrivere ma poi ho scelto un'altra facolta’; la storia la studio attraverso libri e biografie, saltando di palo in frasca; l’economia pure era uno dei miei interessi ma alla fine non ho scelto neppure quella facolta’ ecc.
Sono uno di quelli che sa un po’ di tutto e quindi niente bene, quindi prendete quello che scrivo solo come spunto per ricercare e trarre le vostre conclusioni (anche se io le mie ve le presento eccome). Sono d’altro canto convinto che le cose piu’ interessanti nascano dalle persone che conoscono diverse materie e che unendo le conoscenze di quelle materie, di solito note solo agli addetti ai lavori, scoprono nuove cose; ma non sto parlando di me sto parlando dei capoccioni, quelli che fanno la storia del pensiero.