venerdì 24 novembre 2006

Capitolo 1 paragrafo 3 - Il vil denaro -

Capitolo I Paragrafo 3
Cos’e’ la ricchezza? Cosa sono la moneta ed il denaro? Mi accorgo parlando con gli economisti che: come spesso accade a chi studia approfonditamente una materia, loro danno per scontati alcuni concetti che non lo sono affatto; gli stessi concetti li diamo per scontati anche noi, ma noi almeno abbiamo la scusa di non capire nulla di economia. Fatta questa piccola tirata di orecchie vengo al punto. I soldi vennero inventati per facilitare gli scambi; se io produco sedie, tu produci auto, e lui produce pere scambiarci la merce non e’ facile, quindi ci seve un unita’ comune per la quale suddividere il bene che produciamo (il denaro) per poterci scambiare i beni che abbiamo prodotto. Andando indietro con la storia della moneta ci sono molte cose che andrebbero chiarite, ma questo e’ un argomento che affrontero’ in seguito. Basti dire che per un lunghissimo periodo, le monete erano fatte d’oro o d’argento, su ogni moneta c’era scritto quanto pesava, e poiche’ questi metalli avevano un valore intrinseco la moneta traeva la propria legittimita’ dalla quantita’ di metallo che era presente nella moneta stessa. Chi si prendeva la responsabilita’ di conirare la moneta era il “signore” che; prendeva il metallo lo fondeva, lo metteva in degli stampi si assicurava che pesasse il tot che c’era scritto sopra e poi la distribuiva. Per ripagarsi delle spese, il “signore”, in realta’ non scriveva il vero peso sulle monete, ma un po’ di piu’ cosi’ lui si teneva un po’ di oro. Naturalmente il “signore” si teneva abbastanza da ripagarsi delle spese, della responsabilita’ e qualcosa di piu’. La differenza tra il valore nominale del pezzo di metallo ed il suo valore intrinseco dato dal peso (inferiore a quello nominale) si chiamava “signoraggio”. In un prossimo post parlero’ di dove prende la propria legittimita’ il denaro che circola adesso e se esiste ancora il signoraggio. Adesso voglio mettere in luce alcune incongruenze del sistema monetario in genere. Se il valore e’ dato dalla produzione di beni, e l’oro e’ solo un modo per rappresentare il valore di essi, perche’ chi trovava l’oro diventava ricco e chi lavorava la terra era sempre povero? Dice ma l’oro ha un valore intrinseco, in ralta’ non e’ vero, perche’ soprattutto nell’antichita’ l’oro era usato principalmente per fare monili e gioielli, non aveva l’utlita’ del bronzo o del ferro, men che meno delle pere e del grano. Quindi il valore dell’oro non era intrinseco ma era comunque un valore convenzionale, quindi un valore che noi gli attribuiamo, non in base al bisogno di oro che abbiamo, ma in base ad una scelta condivisa dalle persone. In Cina, al tempo di Marco Polo le monete non erano d’oro, ma erano stampate su fogli gi gelso, cosi’ mentre le citta’ marinare italiane si facevano la guerra per fregarsi l’oro e l’argento qualcuno aveva gia’ trovato una soluzione al problema. Ma se il valore lo possiedono i beni, come mai per produrre i beni abbiamo bisogno di chiedere i soldi in prestito? Se i primitivi avessero pensato di non poter produrre per mancanza di soldi (che non esistevano), come avrebbero fatto a sopravvivere? Perche’ l’Italia deve chiedere i soldi in prestito per produrre ricchezza, quando in realta’ la produzione di ricchezza e’ un valore essa stessa?

Merce, valore, lavoro
http://www.filosofia.unina.it/tortora/sdf/Sesto/VI.10.html
Moneta
http://it.geocities.com/pietro_valocchi/numismatica/
Informazioni varie sulla moneta
http://it.wikipedia.org/wiki/Moneta
Fumetto esplicativo del funzionamento del signoraggio oggi
http://www.signoraggio.com/isola/bankenstein_1di9.html

1 commento:

Aurelio ha detto...

'produrre ricchezza' in questo caso, significa, fare lavorare la gente per bene, per produrre dei beni, trasformabili in denaro per le loro (ecco che ritorna il concetto di l'oro) tasche.
I lavoratori sono semplicemene dei servi. Che producono ricchezza per i finanzieri.