venerdì 15 dicembre 2006

Capitolo 1 par 6 – La macchina termodinamica Uomo -

Qui mi riallaccio al discorso del paragrafo 1 e 5, partendo dall’inizio. Per le conoscenze scientifiche cha abbiamo oggi, possiamo affermare che i cambiamenti, per esempio di posizione degli oggetti, necessitano di energia. Per mettere una mela sul tavolo c’e’ bisogno che qualcuno o qualcosa ce la metta, ovvero che qualcuno o qualcosa utilizzi una parte dell’energia accumulata di cui dispone per muovere la mela. Questo e’ vero per qualunque azione noi compiamo, anzi diciamo che l’uomo brucia energia per il solo fatto di essere in vita. Come questo funziona lo potrebbe spiegare meglio di me un medico, ma per farla breve diciamo che l’uomo accumula energia che gli serve attraverso l’alimentazione, poi la riutilizza per i processi biologici e per “spostare le cose”, e’ peraltro dimostrato che una parte molto importante dell’energia viene utilizzata per i processi che avvengono nel cervello.
Dunque noi prendiamo il nostro carburante (ma anche i mattoni che ci costituiscono) dal cibo, vegetali, minerali, animali. Quello che noi consideriamo cibo (la mucca per quanto meno intellettualmente sviluppata, non credo che si consideri cibo), per poterci dare energia deve averla accumulata in qualche modo. Ancora una volta per semplificare, diciamo che le piante prendono l’energia direttamente dal sole, mentre gli animali, prendono l’energia accumulata dalle piante e anche l’energia accumulata dagli altri animali. Si notera’ che se non ci fossero le piante che riescono ad utilizzare direttamente la fonte di energia Sole, gli animali non potrebbero esistere. La quantita’ di energia accumulata dalle piante e’ minore rispetto alla quantita’ di energia accumulata dagli animali e questo spiega come mai un leone (che mangia principalmente carne) mangia un paio di volte a settimana, mentre una mucca (che mangia prevalentemente vegetali) mangia praticamente in continuazione. A parte l’energia immagazzinata sulla terra (che come sappiamo e’ una quantita’ finita), la totalita’ del mondo vegetale ed animale vive dell’energia del sole. L’energia del sole e’ una quantita’ definita dall’irraggiamento solare moltiplicata la superficie della terra, in altre parole e’ una quantita’ fissa al giorno.
Perche’ dico questo, per spiegare una cosa che a questo punto sembra banale, ma quando parli con la gente a volte ti rendi conto che non lo e’ cosi’ tanto. Ogni essere vivente utilizza una certa quantita’ di energia e quindi la toglie al resto dell’ecosistema, peraltro ogni essere vivente trasforma l’ecosistema in una maniera che fino ad un certo punto ha avuto una sorta di equilibrio. Per dire: se io ho un uomo che respira ossigeno e butta fuori anidride carbonica e una pianta che fa il contrario, la quantita’ totale di anidride carbonica e di ossigeno non varia. In grande scala l’equilibrio si e’ mantenuto per molti milioni di anni, anche se dobbiamo anche ricordare come l’atmosfera cambio’ radicalmente da quella originaria, per diventare quella che e’ oggi, grazie allo “inquinamento” prodotto dai minuscoli organismi primordiali. Tornando ad oggi, si chiama “impronta ecologica” dell’uomo (semplificando) la quantità di inquinamento che produce per la propria esistenza, una piccola impronta puo’ essere facilmente bilanciata, una grande impronta ha bisogno di piu’ tempo ed energia. Venendo all’impronta ecologica dell’umanita’ nel suo complesso, ci sono alcuni che ipotizzano la possibilita’ di una diminuzione della dimensione dell’impronta di ogni singolo possa essere una soluzione allo squilibrio, indipendentemente dal numero delle persone; mentre altri ipotizzano che comunque il numero delle persone non possa superare una certa quantita’. Vorrei far notare che per quanto piccola possa essere l’impronta ecologica, non potra’ mai ridursi a zero o meno (come alcuni ipotizzano), infatti come detto sopra, noi siamo macchine termodinamiche, che utilizzano energia per la propria sopravvivenza e che hanno bisogno che altre macchine (le piante) a loro volta utilizzino una parte dell’energia disponibile. Quindi ognuno di noi avra’ bisogno di un minimo di energia che non e’ nemmeno tanto poca, datosi che non ci basta vegetare, ci vogliamo muovere e possibilmente viaggiare, possibilmente vogliamo avere il computer ecc. Mi pare dunque evidente che un aumento del numero delle persone non puo’ che portare uno squilibrio nel sistema e questo e’ evidente quando ci accorgiamo che una parte del buco nell’ozono e’ causato dai gas prodotti dalle mucche in Australia, allevate per farci da “cibo”. Peraltro, se e’ vero che noi accediamo ad una energia piu’ concentrata mangiando altri animali, e’ pur vero che per dar da mangiare agli animali noi dobbiamo produrre una quantita’ di vegetali enormemente superiore di quella che servirebbe a dare la stessa energia direttamente all’uomo, il che e’ evidente visto che l’animale non solo accumula, ma utilizza per vivere una grande quantita’ di energia. Il quadro dunque e’ questo: la popolazione mondiale sta aumentando e l’impronta ecologica di tutti gli abitanti sta aumentando, con uno sviluppo enorme dell’impronta ecologica totale. Ho trattato questo argomento dal punto di vista politico, ma adesso voglio farlo dal punto di vista “scientifico”; se noi non invertiamo entrambe le rotte, sara’ impossibile per il sistema ritornare all’equilibrio, questo inneschera’ una serie di avvenimenti tendenti a ripristinare un diverso equilibrio che saranno naturalmente catastrofici per noi, inoltre sara’ inevitabile una mancanza di cibo per tutti che creera’ dei periodi di instabilita’ politica sempre piu’ rilevanti; la nostra società basata sulla tecnologia e lo sfruttamento intenso dell’energia imploderanno e si dovra’ fare i conti con una nuova era, che ad oggi non si puo’ commentare (perche’ non la conosciamo, pertanto e’ inutile dire migliore o peggiore), ma che sara’ certamente molto diversa da quella che viviamo oggi. Questo si avvera’ in tempi brevi, qualcosa prima altre cose dopo, ma comunque nell’arco di poche generazioni. Da piccolo mi dispiaceva essere nato in un epoca dove la storia sembrava essersi fermata, oggi non credo di poter essere molto contento di accorgermi di vivere in realta’ a meta’ tra due epoche completamente diverse ed esattamente quando il cambiamento si produrra’, anche se forse se mi avessero chiesto in che epoca avrei voluto vivere: probabilmente avrei scelto questa, avrei scelto di essere una delle ultime generazioni dell’epoca prima del cambiamento e una delle prime dell’epoca dopo il cambiamento (che comunque non vedro’ mai completo).



La diatriba tra ambientalisti
http://www.oilcrash.com/italia/ritiro.htm
Uomo macchina termodinamica ecc
“Storia dell’Abbondanza” di Luigi Sertorio
Impronta ecologica
http://it.wikipedia.org/wiki/Impronta_ecologica
Calcola la tua impronta ecologica
http://www.wwf.it/ambiente/sostenibilita/calcoloimpronta.asp

sabato 9 dicembre 2006

Capitolo 1 Par 5- Il mondo ed i suoi abitanti -

Un tempo, diciamo per es nella preistoria; il nostro pianeta era abitato da un numero limitato di persone. In funzione dell’esiguo numero di persone, la terra offriva una grande quantita’ di spazio e di risorse ad ognuno dei suoi abitanti umani. A quel tempo, probabilmente, i gruppi di persone erano molto piccoli se paragonati agli attuali raggruppamenti: New York 8.000.000 di abitanti, Citta’ del Messico 18,000,000 di abitanti, Nuova Deli 13.500.000 abitanti, Pechino 13.000.000 di abitanti ecc.
Vista vicino alle altre citta’ new York sembra persino spopolata, Roma, capitale dell’impero nel massimo splendore (secondo la guida archeologica di Filippo Coarelli) raggiungeva una popolazione di circa 5,000,000 di abitanti. Fatti un po’ di numeri torno indietro, dicevo che c’era molto spazio e molte risorse; molti animali selvaggi, molti pesci ecc. Le guerre tra piccoli gruppi scoppiavano di solito per offese che un componente del gruppo riceveva da un altro o per piccole controversie (come testimoniano gli studi sulle popolazioni indigena africane prima della loro colonizzazione e quelli sulle popolazione dei nativi americani nel nord america). Le guerre, spesso non erano cruente e spesso il gruppo che perdeva ammetteva presto la sconfitta, per evitare che ci fossero delle perdite inutili. Questo atteggiamento e’ ragionale se si pensa a quanto sia importante ogni vita in un gruppo di poche persone, ogni componente del gruppo ha una sua funzione che non e’ facile sostituire, tutti si conoscono e il cordoglio per la perdita di qualcuno si riflette su tutta la comunita’. Con il passare dei secoli, il numero delle persone e’ aumentato, proprio grazie all’abbondanza delle risorse. Anche la tecnologia e’ aumentata e con essa la possibilita’ di sfruttare le risorse, basti pensare alla nascita e all’evoluzione dell’allevamento e dell’agricoltura. L’agricoltura ha portato gli uomini a preferire la stanzialita’ al nomadismo. I villaggi e le citta’ si svilupparono dove c’era facilita’ di accesso all’acqua, un clima possibile e non troppo lontane le une dalle altre per facilitare gli scambi. Cosi’ alcune zone diventarono molto popolate mentre altre erano praticamente prive di esseri umani. Il Mediterraneo fu una delle zone piu’ popolose nell’antichita’. Le citta’ che inizialmente vivevano in una relativa armonia, pian piano cominciarono a “pestarsi” i piedi l’un l’atra, piu’ la densita’ della popolazione cresceva piu’ gli scontri diventavano frequenti; non che la gente facesse le guerre per lo spazio, che era ancora abbondante, ma per la possibilita’ di sfruttare o di rubare le risorse degli altri. Anche le guerre dell’epoca, per quanto sanguinose; avevano sempre un limitato numero di vittime sempre se paragonato alle guerre attuali, (in Iraq solo i morti civili sono 50,000, i morti della coalizione circa 21,000, motri varie milizie iraquene circa 50,000). In Iraq in cinque anni sono morte circa il doppio delle persone che sono morte in cento anni di guerre Puniche tra i Romani ed i Cartaginesi. C’e anche da dire che se i romani avessero avuto le bombe al fosforo, probabilmente i morti sarebbero stati di piu’. Ma il punto al quale voglio arrivare e’ un altro; oggi sul pianeta siamo 6,3 miliardi di persone, alcuni hanno una casa, un automobile, un telefonino, una seconda casa, una barca ecc. chi non ha queste cose (la maggioranza) le vorrebbe. La Cina in pochissimo tempo e’ passata da paese arretrato a potenza mondiale rastrellando acciaio e petrolio dal mercato, tanto che il prezzo dell’acciao e’ raddoppiato in un anno e gli Stati Uniti, hanno fatto guerra all’Afganistan per impedire alla Cina di comprare il petrolio direttamente dall’Iran ecc. E’ evidente che con questa popolazione (destinata ad aumentare), e con una aumento procapite di utilizzo delle risorse, sara’ inevitabile, da una parte il collasso del pianeta, dall’altro un periodo di guerre molto intenso. D’atro canto questa e’ una considerazione che l’ex segretario di stato americano Henry Kissinger (oggi consulente del papa tedesco e tutt’ora uno degli artefici della politica USA) aveva fatto negli anni ’70, proprio quando l’avevo fatta io la prima volta (precoce). La soluzione che io avevo trovato (bambino delle elementari che vedeva spazio 1999, pensando che il 1999 era cosi’ lontano che non sarebbe mai arrivato) era che i terrestri avrebbero dovuto colonizzare altri pianeti, l’idea di Kissinger era: che guerre e perstilenze uccidessero una buona parte della popolazione, a meno che non decidessero da soli di non riprodursi tanto (grazie per l’aternativa).

Consiglio anche questo interessante link lasciato da Valdo_stano
http://www.oilcrash.com/italia/ottimism.htm
New York
http://www.edt.it/viaggi/lonelyplanet/destinazioni/wg_2/single.php?g=29
Citta’ del Messico
http://www.edt.it/viaggi/lonelyplanet/destinazioni/wg_2/single.php?g=25
Nuova Deli
http://www.edt.it/viaggi/lonelyplanet/destinazioni/wg_2/single.php?g=11
Morti civili in Iraq
http://www.iraqbodycount.org/webcounters.php
Morti coalizione e varie Milizie iraquene
http://it.wikipedia.org/wiki/Guerra_in_Iraq#Le_perdite_della_Coalizione
Guerre Puniche
http://it.wikipedia.org/wiki/Terza_guerra_punica
Popolazione Mondiale
http://www.ecplanet.com/canale/varie-5/societa-57/1/0/11245/it/ecplanet.rxdf
Papa ed Kissinger
http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=6393
Pestilenze e Kissinger (questo e’ per palati forti)
http://www.comedonchisciotte.net/modules.php?name=News&file=article&sid=547

lunedì 27 novembre 2006

Capitolo 1 paragrafo 4 – la forma di governo –

A qualcuno di voi sara’ capitato, saltuariamente, di osservare come il governo del nostro paese sia poco rappresentativo dei suoi cittadini. Io ultimamente mi sento rappresentato come un piccione al congresso dei cacciatori. Noi chiamiamo il nostro tipo di governo “democrazia” che e’ una parola che deriva dal greco e significa “governo del popolo”. In realtà non e’ una democrazia in quanto il popolo non governa, infatti io non sono mai stato chiamato a votare una legge come accadeva ai cittadini di Atene. La nostra e’ una democrazia “rappresentativa” dove cioè il popolo viene rappresentato da delle persone elette. Esistono anche la “oligarchia” che e’ il governo di pochi e la plutocrazia che e’ “il governo dei ricchi”. Ora io maliziosamente, mi sono fatto l’idea, di certo bislacca ed errata, che la nostra democrazia, nel momento in cui il popolo delega agli eletti i poteri decisionali, si trasformi in realtà in uno dei due o in entrambi i tipi di governo che ho descritto successivamente. Ecco di seguito la mia tesi, che presento solo come gioco intellettuale e che certamente e’ priva di ogni senso logico e di verosimiglianza.
Comincerei con la scelta dei candidati a rappresentare il popolo, che nel caso della democrazia dovrebbero essere scelti dal popolo stesso, ma ecco la prima cosa curiosa; i candidati vengono scelti dai funzionari di partito, che non sono persone elette dal popolo, inoltre: grazie alla nuova legge elettorale (non volevano cambiarla nei primi 100gg, di sicuro lo faranno), si sceglie il candidato che sara’ eletto e non come prima una lista di persone tra le quali il cittadino poteva comunque scegliere. Veniamo poi alle elezioni, i candidati (scelti dai partiti) hanno visibilità mediatica in funzione della forza del partito che li presenta, non tutti uguale come sarebbe logico. Quindi si ha che il partito, non il popolo, che gia’ ha acquisito potere ha molte armi in piu’ degli altri per poterlo mantenere e persino aumentare. A parte poi la visibilita’ istituzionale e’ inoltre necessaria una grande quantità di denaro per il candidato per poter pagare le spese della propaganda elettorale. Ci sono persino delle tabelle che dicono quanto bisogna spendere per accedere alle varie cariche, da amministratore locale a deputato. Può quindi un cittadino normale, che non ha mezzi finanziari presentarsi alle elezioni? No se non e’ appoggiato da qualcuno che ha i soldi. Ma se così e’ non e’ che poi una volta eletto chi gli ha prestato i soldi vorra’ qualcosa in contrario? Inoltre non c’e’ alcuna possibilta’ per un cittadino che volesse presentarsi alle elezioni di farlo se non appartiene ad un partito. Detta così sembrerebbe che i partiti siano plenipotenziali e che abbiano saldamente in mano il potere, che non provenendogli dal popolo ma da loro stessi possono permettersi di farne quello che gli pare. In realtà i partiti, per sostenersi, sono costretti; da una parte a dissanguare lo stato per piazzare i propri rappresentanti in ogni posto a costo di inventarselo, oppure (o meglio, e anche) a chiedere soldi in giro. Una enorme quantità di soldi, viene utilizzata dai partiti per creare il consenso e superare i partiti concorrenti. I soldi affluiscono in maniera lecita ed illecita, al fine di predisporre il nuovo governo a favore degli interessi di chi elargisce. Chi da i soldi di solito e’ chi li ha, quindi diciamo così “i ricchi”, che possono essere persone, ma piu’ spesso aziende, banche o anche altre nazioni. I partiti quindi desiderando perpetuare il proprio potere in realtà lo hanno delegato a chi li finanzia. Ecco come, a mio avviso, può talvolta accadere di avere l’impressione (certamente errata), che i nostri rappresentanti non facciano l’interesse nostro ma quello di qualcun altro. A parte il caso dell’Italia, mi pare del tutto evidente che la “democrazia” o vero il governo del popolo non esiste da nessuna parte e a guardare bene non e’ mai esistita se non ad Atene prima dell’arrivo di Alessandro Magno. Questo non vuole dire però che non c’e’ soluzione ma solo che bisogna trovarla. Studiando la storia si nota come le giovani “democrazie” siano spesso aiutate da una o più generazioni nelle quali predomina il senso dell’onore e della giustizia, nella quale la maggioranza dei rappresentanti si sente a servizio della comunità. Spesso col passare del tempo la “democrazia” si corrompe fino a diventare una dittatura.
Secondo me aiuta incazzarsi e farlo vedere, infatti il popolo icazzato fa paura.

http://it.wikipedia.org/wiki/Democrazia

venerdì 24 novembre 2006

Capitolo 1 paragrafo 3 - Il vil denaro -

Capitolo I Paragrafo 3
Cos’e’ la ricchezza? Cosa sono la moneta ed il denaro? Mi accorgo parlando con gli economisti che: come spesso accade a chi studia approfonditamente una materia, loro danno per scontati alcuni concetti che non lo sono affatto; gli stessi concetti li diamo per scontati anche noi, ma noi almeno abbiamo la scusa di non capire nulla di economia. Fatta questa piccola tirata di orecchie vengo al punto. I soldi vennero inventati per facilitare gli scambi; se io produco sedie, tu produci auto, e lui produce pere scambiarci la merce non e’ facile, quindi ci seve un unita’ comune per la quale suddividere il bene che produciamo (il denaro) per poterci scambiare i beni che abbiamo prodotto. Andando indietro con la storia della moneta ci sono molte cose che andrebbero chiarite, ma questo e’ un argomento che affrontero’ in seguito. Basti dire che per un lunghissimo periodo, le monete erano fatte d’oro o d’argento, su ogni moneta c’era scritto quanto pesava, e poiche’ questi metalli avevano un valore intrinseco la moneta traeva la propria legittimita’ dalla quantita’ di metallo che era presente nella moneta stessa. Chi si prendeva la responsabilita’ di conirare la moneta era il “signore” che; prendeva il metallo lo fondeva, lo metteva in degli stampi si assicurava che pesasse il tot che c’era scritto sopra e poi la distribuiva. Per ripagarsi delle spese, il “signore”, in realta’ non scriveva il vero peso sulle monete, ma un po’ di piu’ cosi’ lui si teneva un po’ di oro. Naturalmente il “signore” si teneva abbastanza da ripagarsi delle spese, della responsabilita’ e qualcosa di piu’. La differenza tra il valore nominale del pezzo di metallo ed il suo valore intrinseco dato dal peso (inferiore a quello nominale) si chiamava “signoraggio”. In un prossimo post parlero’ di dove prende la propria legittimita’ il denaro che circola adesso e se esiste ancora il signoraggio. Adesso voglio mettere in luce alcune incongruenze del sistema monetario in genere. Se il valore e’ dato dalla produzione di beni, e l’oro e’ solo un modo per rappresentare il valore di essi, perche’ chi trovava l’oro diventava ricco e chi lavorava la terra era sempre povero? Dice ma l’oro ha un valore intrinseco, in ralta’ non e’ vero, perche’ soprattutto nell’antichita’ l’oro era usato principalmente per fare monili e gioielli, non aveva l’utlita’ del bronzo o del ferro, men che meno delle pere e del grano. Quindi il valore dell’oro non era intrinseco ma era comunque un valore convenzionale, quindi un valore che noi gli attribuiamo, non in base al bisogno di oro che abbiamo, ma in base ad una scelta condivisa dalle persone. In Cina, al tempo di Marco Polo le monete non erano d’oro, ma erano stampate su fogli gi gelso, cosi’ mentre le citta’ marinare italiane si facevano la guerra per fregarsi l’oro e l’argento qualcuno aveva gia’ trovato una soluzione al problema. Ma se il valore lo possiedono i beni, come mai per produrre i beni abbiamo bisogno di chiedere i soldi in prestito? Se i primitivi avessero pensato di non poter produrre per mancanza di soldi (che non esistevano), come avrebbero fatto a sopravvivere? Perche’ l’Italia deve chiedere i soldi in prestito per produrre ricchezza, quando in realta’ la produzione di ricchezza e’ un valore essa stessa?

Merce, valore, lavoro
http://www.filosofia.unina.it/tortora/sdf/Sesto/VI.10.html
Moneta
http://it.geocities.com/pietro_valocchi/numismatica/
Informazioni varie sulla moneta
http://it.wikipedia.org/wiki/Moneta
Fumetto esplicativo del funzionamento del signoraggio oggi
http://www.signoraggio.com/isola/bankenstein_1di9.html

mercoledì 22 novembre 2006

Capitolo 1 paragrafo 2 - Il Lavoro -

Secondo la fisica il Lavoro si ottiene “bruciando” energia, questo e’ vero nelle teorie fisiche, per le automobili e per le persone. Per ottenere della carne, l’uomo primitivo, se ne doveva andare a caccia, trovare la preda, cacciarla; poi doveva tornare a casa, pulirla cuocerla e mangiarla. Tutto questo richiedeva fatica cioe’ lavoro, cioe’ utilizzo di energia. Col passare del tempo, la tecnologia e’ avanzata e l’uomo ha sempre meno utilizzato la propria energia per procurarsi il cibo, per esempio: inizialmente arava il terreno con le proprie forze, poi con i buoi e un solo uomo con un bue poteva fare il lavoro di 10, poi con il trattore e un solo uomo con un trattore poteva fare il lavoro di 100 e la fatica di 1/100. Non c’e’ niente da fare per creare il cibo (che contiene l’energia che noi utilizziamo per vivere) e’ necessario l’utilizzo di energia, che sia dei muscoli nostri o degli animali, che sia minerale o elettromagnetica. Non solo per mangiare si spendono energie, ma anche per costruire case, per fare i computer, per andare nello spazio ecc. Insomma tutte le attivita’ umane “bruciano” energia, e grazie al progresso le “macchine” fanno il grosso della fatica, mentre le persone sempre piu’ stanno sedute di fronte ad un monitor, ma fanno da sole il lavoro di 100, 1000 o 100.000 primitivi.
Ogni anno il progresso permette ad ogni persona di produrre di piu’. Per dire un esempio che conosco: un architetto solo fino a 10 anni fa’; doveva ridisegnare piu’ volte lo stesso disegno per poterlo dare al comune, al cliente ed all’impresa di costruzione, in piu’ ogni piccolo cambiamento risultava un gran lavoro, perche’ a volte bisognava rifare tutti e quattro i disegni da capo. Adesso i cambiamenti necessitano pochi secondi e le copie del disegno si fanno in un paio di minuti, mentre prima ci volevano giorni. Questo ha permesso agli architetti di migliorare la qualita’ dei disegni, e di produrre molto di piu’. Diciamo con un rapporto di 1 a 5 almeno, questo negli ultimi 10 anni; e lo stesso vale per quasi tutti i lavori, un po’ piu’ o un po’ meno.
Ma allora, perche’ gli architetti, i grafici, gli operai in fabbrica, i dipendenti negli uffici, che producono 5 volte di piu’ non guadagnano 5 volte di piu’? Come mai anzi guadagnano meno? (al netto dell’inflazione). Come mai mio padre con lo stipendio di professore ci manteneva la famiglia e oggi un professore non puo’ permettersi nemmeno di pagarsi la casa e la macchina? Gatta ci cova.
In altre parole la capacita’ di produzione di una persona, grazie all’uso dell’energia fossile o solare, e’ moltiplicata; quindi ogni persona produce, diciamo per dire poco 100 volte quello che produceva un uomo primitivo, pero’ l’uomo primitivo ci campava mentre quello contemporaneo ha bisogno di indebitarsi per arrivare alla fine del mese.
Ma poiche’ l’uomo contemporaneo indubitabilmente produce qualcosa, e quel qualcosa gli economisti lo chiamano ricchezza, e’ indubbio che se questa ricchezza non va a chi la produce va a qualcun altro. Dove va? A chi va? Quanti anni-uomo sono necessari per costruire una bomba atomica? Come mai alcune persone hanno patrimoni piu’ ingenti dei PIL di stati come l’Italia e ci sono persone che non hanno da mangiare? Forse queste persone riescono a produrre da sole questa ricchezza facendo il lavoro di milioni di persone da soli? Perche’ ci sono genitori che vedono morire di fame le loro creature, mentre con i soli rifiuti di NY ci si potrebbe sfamare una citta’ del terzo mondo?

Il concetto di Lavoro in Fisica
http://it.wikipedia.org/wiki/Lavoro_%28fisica%29
Il concetto di Lavoro in Economia
http://it.wikipedia.org/wiki/Lavoro_%28economia%29
Un accenno su dove va la ricchezza in piu’ che produciamo
http://www.signoraggio.com/signoraggio_fumettoisoladeinaufraghi.html
Libro: sulla fisica e sull’economia, molto, molto interessante
“Storia dell’Abbondanza” di Luigi Sertorio

martedì 21 novembre 2006

Capitolo 1 paragrafo 1 - com'e' cominciata -

Quattro nozioni di geografia astronomica (ripassino):
Secondo la teoria attualmente piu’ in voga (ma sempre piu’ contestata), l’universo nasce da una grande esplosione. Ovvero tutta la materia e l’energia (ha senso distinguerle?), una volta erano concentrate in un unico posto; poi improvvisamente questa palla piccola e densissima decide di esplodere, il famoso Big Bang, e comincia la storia dell’universo.
L’ho presa alla lontana lo so ma e’ utile per capire perche’ ci sono troppi incarti nei prodotti al supermercato (lo so avevo promesso di essere rigoroso, mi riprendo subito).
La materia ha cominciato ad espandersi e poi a raggrumarsi, sino a formare i pianeti e le stelle. C’e’ una teoria molto in voga(il secondo principio della termodinamica), che preso un po’ di peso dice che: finche’ ci sara’ differenza di quantita’ di energia nell’universo questo continuera’ a muoversi; quando tutte le cose avranno la stessa quantita’ di energia tutto si fermera’. Per capirci, l’idea semplificata e’ questa: se io ho un pezzo di ferro caldo e lo metto vicino ad uno freddo, il calore passa da quello caldo a quello freddo, finche’ entrambi non saranno tiepidi; siccome il calore si muove solo da una cosa calda ad una cosa fredda e quando tutto e’ tiepido non si muove piu’, quando tutto sara’ tiepido nulla si muovera’ piu’.
Per capirci: nell’universo, per quanto grande, esiste una finita quantita’ di energia, che secondo alcuni scienziati, finira’. Essendo la terra una porzione trascurabile dell’universo, possiamo immaginare che essa a sua volta abbia a disposizione una quantita’ minima di energia a disposizione comprese; quella presente sul pianeta e quella irradiata dal Sole. Una quantita’ trascurabile, se consideriamo l’universo una quantita’ decente se consideriamo quanta energia necessita la vita sul nostro pianeta.
A dire che sulla terra abbiamo una limitata quantita’ di energia destinata ad esaurirsi, ci sono arrivato da lontano, ma mi serve per poter riprendere l’argomento in seguito e a metterlo nella sua giusta prospettiva.
Dice ma a noi che ce ne importa? Mica finisce domani. Dipende.
Tu metti la benzina nella tua auto? Ti sei chiesto quanto petrolio c’e’ sulla terra? Quanto a lungo potrebbe durare quello che c’e’ se continuiamo ad usarlo a questi ritmi? Sembrerebbe che gli scienziati piu’ ottimisti dopo approfonditi studi abbiano scoperto che nell’arco della tua vita potrai sapere che succedera’ quando il petrolio sara’ finito (diavolo mi ero appena comprato il motorino nuovo). Sappiamo che il gas naturale che usiamo per cucinare, per il riscaldamento, per produrre energia ecc, e’ legato al petrolio e allora perche’ il governo italiano vuole stanziare molti milioni di euro per fare dei rigasifigatori che tra progettazione e costruzione saranno pronti poco prima che il gas sia finito, o troppo costoso per essere conveniente?

Queste non sono le mie fonti o almeno le uniche ma ecco alcuni Link utili:
Come si Forma il Petrolio
http://www.linguaggioglobale.com/terra/txt/55.htm
Interessante leggere la sezione “studi sulle riserve di petrolio”
http://it.wikipedia.org/wiki/Petrolio
secondo principio della termodinamica
http://it.wikipedia.org/wiki/Secondo_principio_della_termodinamica
inizio della storia dell’universo il big Bang
http://it.wikipedia.org/wiki/Big_bang
troppe buste al supermercato
http://ritorno-alla-natura.blog.kataweb.it/ritorno_alla_natura/2006/10/un_empire_sate_.html
Cliccate sul link –a tutto gas- per vedere la trasmissione
http://www.raiclicktv.it/raiclickpc/secure/folder.srv?id=2100

lunedì 20 novembre 2006

Primo Post Introduzione

Post 1 introduzione:
Mi scuso se in questo primo post saro’ poco concentrato sul punto logico da seguire, in seguito saro’ molto piu’ rigoroso, anche nella forma, pero’ essendo questa una introduzione, mi permetto di divagare un po’.
In questo blog, tentero’ di dare una forma compiuta a tutte le nozioni che ho acquisito negli anni recenti, assieme alle considerazioni che ne sono scaturite.
Devo dire che in questi ultimi anni, e’ drasticamente aumentata la mia consapevolezza sul mondo polico-economico; le ragioni sono svariate, ma ho letto molto, ho ricercato molto, ho avuto molte esperienze personali importanti.
Quindi comincero’ dal principio, cioe’ dalla fisica dell’universo.
Devo anche subito dire che ogni cosa che scrivo, pur essendo frutto di studi e spesso di studi di altri, non va presa per oro colato, al contrario. La fisica di oggi e’ molto diversa da quella di solo cento anni or sono, molte certezze si sono rivelate degli errori, molte teorie considerate assurde hanno portato a sviluppi incredibili. Tutt’oggi per spiegare la realta’ usiamo due teorie che sono incompatibili: la teoria quantistica e la teoria ondulatoria; una esclude l’altra eppure per spiegare alcune cose si utilizza l’una, per spiegarne altre si utilizza l’altra. Quindi pur essendo certi che qualcosa di sbagliato c’e’, seriamente continuiamo a fare finta di nulla.
Qualcuno potrebbe chiedersi, ma questo qui che titolo ha per dire quello che dice? Nessuno: a fisica mi ci volevo iscrivere ma poi ho scelto un'altra facolta’; la storia la studio attraverso libri e biografie, saltando di palo in frasca; l’economia pure era uno dei miei interessi ma alla fine non ho scelto neppure quella facolta’ ecc.
Sono uno di quelli che sa un po’ di tutto e quindi niente bene, quindi prendete quello che scrivo solo come spunto per ricercare e trarre le vostre conclusioni (anche se io le mie ve le presento eccome). Sono d’altro canto convinto che le cose piu’ interessanti nascano dalle persone che conoscono diverse materie e che unendo le conoscenze di quelle materie, di solito note solo agli addetti ai lavori, scoprono nuove cose; ma non sto parlando di me sto parlando dei capoccioni, quelli che fanno la storia del pensiero.