venerdì 15 dicembre 2006

Capitolo 1 par 6 – La macchina termodinamica Uomo -

Qui mi riallaccio al discorso del paragrafo 1 e 5, partendo dall’inizio. Per le conoscenze scientifiche cha abbiamo oggi, possiamo affermare che i cambiamenti, per esempio di posizione degli oggetti, necessitano di energia. Per mettere una mela sul tavolo c’e’ bisogno che qualcuno o qualcosa ce la metta, ovvero che qualcuno o qualcosa utilizzi una parte dell’energia accumulata di cui dispone per muovere la mela. Questo e’ vero per qualunque azione noi compiamo, anzi diciamo che l’uomo brucia energia per il solo fatto di essere in vita. Come questo funziona lo potrebbe spiegare meglio di me un medico, ma per farla breve diciamo che l’uomo accumula energia che gli serve attraverso l’alimentazione, poi la riutilizza per i processi biologici e per “spostare le cose”, e’ peraltro dimostrato che una parte molto importante dell’energia viene utilizzata per i processi che avvengono nel cervello.
Dunque noi prendiamo il nostro carburante (ma anche i mattoni che ci costituiscono) dal cibo, vegetali, minerali, animali. Quello che noi consideriamo cibo (la mucca per quanto meno intellettualmente sviluppata, non credo che si consideri cibo), per poterci dare energia deve averla accumulata in qualche modo. Ancora una volta per semplificare, diciamo che le piante prendono l’energia direttamente dal sole, mentre gli animali, prendono l’energia accumulata dalle piante e anche l’energia accumulata dagli altri animali. Si notera’ che se non ci fossero le piante che riescono ad utilizzare direttamente la fonte di energia Sole, gli animali non potrebbero esistere. La quantita’ di energia accumulata dalle piante e’ minore rispetto alla quantita’ di energia accumulata dagli animali e questo spiega come mai un leone (che mangia principalmente carne) mangia un paio di volte a settimana, mentre una mucca (che mangia prevalentemente vegetali) mangia praticamente in continuazione. A parte l’energia immagazzinata sulla terra (che come sappiamo e’ una quantita’ finita), la totalita’ del mondo vegetale ed animale vive dell’energia del sole. L’energia del sole e’ una quantita’ definita dall’irraggiamento solare moltiplicata la superficie della terra, in altre parole e’ una quantita’ fissa al giorno.
Perche’ dico questo, per spiegare una cosa che a questo punto sembra banale, ma quando parli con la gente a volte ti rendi conto che non lo e’ cosi’ tanto. Ogni essere vivente utilizza una certa quantita’ di energia e quindi la toglie al resto dell’ecosistema, peraltro ogni essere vivente trasforma l’ecosistema in una maniera che fino ad un certo punto ha avuto una sorta di equilibrio. Per dire: se io ho un uomo che respira ossigeno e butta fuori anidride carbonica e una pianta che fa il contrario, la quantita’ totale di anidride carbonica e di ossigeno non varia. In grande scala l’equilibrio si e’ mantenuto per molti milioni di anni, anche se dobbiamo anche ricordare come l’atmosfera cambio’ radicalmente da quella originaria, per diventare quella che e’ oggi, grazie allo “inquinamento” prodotto dai minuscoli organismi primordiali. Tornando ad oggi, si chiama “impronta ecologica” dell’uomo (semplificando) la quantità di inquinamento che produce per la propria esistenza, una piccola impronta puo’ essere facilmente bilanciata, una grande impronta ha bisogno di piu’ tempo ed energia. Venendo all’impronta ecologica dell’umanita’ nel suo complesso, ci sono alcuni che ipotizzano la possibilita’ di una diminuzione della dimensione dell’impronta di ogni singolo possa essere una soluzione allo squilibrio, indipendentemente dal numero delle persone; mentre altri ipotizzano che comunque il numero delle persone non possa superare una certa quantita’. Vorrei far notare che per quanto piccola possa essere l’impronta ecologica, non potra’ mai ridursi a zero o meno (come alcuni ipotizzano), infatti come detto sopra, noi siamo macchine termodinamiche, che utilizzano energia per la propria sopravvivenza e che hanno bisogno che altre macchine (le piante) a loro volta utilizzino una parte dell’energia disponibile. Quindi ognuno di noi avra’ bisogno di un minimo di energia che non e’ nemmeno tanto poca, datosi che non ci basta vegetare, ci vogliamo muovere e possibilmente viaggiare, possibilmente vogliamo avere il computer ecc. Mi pare dunque evidente che un aumento del numero delle persone non puo’ che portare uno squilibrio nel sistema e questo e’ evidente quando ci accorgiamo che una parte del buco nell’ozono e’ causato dai gas prodotti dalle mucche in Australia, allevate per farci da “cibo”. Peraltro, se e’ vero che noi accediamo ad una energia piu’ concentrata mangiando altri animali, e’ pur vero che per dar da mangiare agli animali noi dobbiamo produrre una quantita’ di vegetali enormemente superiore di quella che servirebbe a dare la stessa energia direttamente all’uomo, il che e’ evidente visto che l’animale non solo accumula, ma utilizza per vivere una grande quantita’ di energia. Il quadro dunque e’ questo: la popolazione mondiale sta aumentando e l’impronta ecologica di tutti gli abitanti sta aumentando, con uno sviluppo enorme dell’impronta ecologica totale. Ho trattato questo argomento dal punto di vista politico, ma adesso voglio farlo dal punto di vista “scientifico”; se noi non invertiamo entrambe le rotte, sara’ impossibile per il sistema ritornare all’equilibrio, questo inneschera’ una serie di avvenimenti tendenti a ripristinare un diverso equilibrio che saranno naturalmente catastrofici per noi, inoltre sara’ inevitabile una mancanza di cibo per tutti che creera’ dei periodi di instabilita’ politica sempre piu’ rilevanti; la nostra società basata sulla tecnologia e lo sfruttamento intenso dell’energia imploderanno e si dovra’ fare i conti con una nuova era, che ad oggi non si puo’ commentare (perche’ non la conosciamo, pertanto e’ inutile dire migliore o peggiore), ma che sara’ certamente molto diversa da quella che viviamo oggi. Questo si avvera’ in tempi brevi, qualcosa prima altre cose dopo, ma comunque nell’arco di poche generazioni. Da piccolo mi dispiaceva essere nato in un epoca dove la storia sembrava essersi fermata, oggi non credo di poter essere molto contento di accorgermi di vivere in realta’ a meta’ tra due epoche completamente diverse ed esattamente quando il cambiamento si produrra’, anche se forse se mi avessero chiesto in che epoca avrei voluto vivere: probabilmente avrei scelto questa, avrei scelto di essere una delle ultime generazioni dell’epoca prima del cambiamento e una delle prime dell’epoca dopo il cambiamento (che comunque non vedro’ mai completo).



La diatriba tra ambientalisti
http://www.oilcrash.com/italia/ritiro.htm
Uomo macchina termodinamica ecc
“Storia dell’Abbondanza” di Luigi Sertorio
Impronta ecologica
http://it.wikipedia.org/wiki/Impronta_ecologica
Calcola la tua impronta ecologica
http://www.wwf.it/ambiente/sostenibilita/calcoloimpronta.asp

2 commenti:

Aurelio ha detto...

In questo campo gli scienziati ci fanno avere informazioni scarse e contrastanti. Io credo che non faremo in tempo a vedere il risultato del cambiamento prossimo. Credo che i tempi siano più lunghi di una vita umana e credo che se non lo fossero, verremo travolti dalla trasformazione tanto da non arrivare vivi alla fine del processo. Sono convinto però e perciò che sia ora di cambiare drasticamente la direzione del genere umano, prendendo come obiettivo principale, non più il profitto di alcuni, bensì il benessere della collettività. Credo però, che se nel 2006, invece di deciderci a prendere tutti la bici ( velocipede del futuro), per gli spostamenti, centinaia di persone, si comprano pesanti automobili, grandi come pulmini e che consumano di conseguenza (automezzi incredibilmente retrogradi), la strada sia sempre più lunga!

ippWeb ha detto...

Il punto e' che se da una parte dobbiamo avere comportamenti atti a diminuire la nostra impronta ecologica, dobbiamo anche pensare al fatto che se il numero degli esseri umani non rimane circoscritto entro un certo massimo, non ci sara' modo di sopravvivere tutti. Per tornare al discorso del cambiamento, ti invito a riflettere su uno dei primi post in cui si dimostrava che nel giro di "pochi" anni il petrolio finira' e quindi ci saranno cambiametni radicali gia' nel periodo della nostra generazione, questo senza dubbio.